Eurotramonto a Salonicco

Eurotramonto a Salonicco, foto di Giulio Valentini

Piazza Aristotelous è il centro di Salonicco.

E’ una piazza grande, spoglia, il classico luogo “di rappresentanza” (venuto male) talmente sbiadita da lasciarti a lungo negli occhi una tendina di polvere tra il beige e il bianco sporco.

E’ domenica e la città è piena di signori anziani con i pantaloni stirati e la camicia fresca di lavatrice.

Alcuni siedono e discorrono intorno a una specie di beverone scekerato al caffè, altri cironzolano con lo sguardo a mezz’asta.

Tutti sembrano un pò intontini e imbarazzati, come uno che ha appena preso un bel gancio in faccia e non vuole darlo tanto a vedere.

La cronaca dice che anche loro hanno risentito della “Crisi”, della proletarizzazione del ceto medio e del taglio delle pensioni.

L’espressione delle loro facce è una pagina di giornale in tempo reale.

Su un lato del ring un tipo merita un capitolo a parte: borse sotto agli occhi così prepotenti da entrare in competizione con il sotto collo, corteccia di peli sulle orecchie e soprattutto una calvizie imperiale appoggiata sul cranio.

Sensibile all’argomento, mi fermo a osservare quel ri-porto proprio quando sto stazionando nel punto in cui la piazza tocca il mare.

Un riporto è un’informazione riferita a mezza bocca, una coperta sempre troppo corta, un artificio andato a male che nel mantenere le apparenze rende più evidenti le mancanze.

Un riporto è avere tanti debiti e sempre meno soldi per cercare di coprire i buchi.

Un riporto è come quando nel 2001 la Grecia, per ridurre il debito pubblico e rispettare i limiti imposti per entrare nell’Eurozona, decise di affidarsi a un famoso barbiere americano: Goldman Sachs. Questi trasformò con uno swap* 2,8 miliardi di eurocapelli di debito (solo il 2% del totale, ma necessario per ritoccare/riportare in ordine i conti) in dollari e yen in un prestito emesso in euro, sottraendoli al debito pubblico che pendeva sulla testa della Grecia.

In questo modo l’obiettivo di Goldman Sachs, che ai tempi beneficiava ancora della reputazione di barbiere d’affari serio, era di far crescere con un prestito segreto gli eurocapelli da un lato per coprire grazie al pettine della finanza ombra il debito cutaneo pubblico complessivo. L’effetto fu che già nel 2005 questo debito era passato da 2,8 a 5,1 miliardi di eurocapelli…

In questa Grecia alla deriva mi viene da pensare che sarebbe meglio tagliare a zero le politiche imposte da barbieri, politici e banchieri “derivatizzati”, smettere di pagare i debiti e togliere il parrucchino europeo.

*Lo swap, nella finanza, appartiene alla categoria degli strumenti derivati, e consiste nello scambio di flussi di cassa tra due controparti. Va annoverato come uno dei più moderni strumenti di finanziamento delle imprese. Si presenta come un contratto nominato (ma atipico in quanto privo di disciplina legislativa), a termine, consensuale, oneroso e aleatorio.