Giulio Valentini

designer di storie dimenticate

Chi sono

Autore, attore, poeta e viaggiatore,

credo nel potere del fondo come volontà e trasformazione!

Dunque mi potrei definire come una pianta erbacea, unica nel suo genere (fortunatamente…) venuta su per caso nei pressi di qualche tomba etrusca, non tanto distante da Roma, il 13 luglio del 1972 o giù di lì.

Presento una radice avventizia, una laurea in Lettere con il massimo dei nodi alla Sapienza di Roma, un master in Copywriting al Politecnico di Milano, un fusto ciondolante, con biforcazioni ramose-bracciose-gambose e altezza che può raggiungere anche i due metri (al momento 1,84).

Quando sono opportunamente irrigato (dal caso, dal vento, dalla pioggia acida o da qualche orticosa bellezza) divento autore estremamente versatile, portatile, fertile, vibratile, in una parola umbratile, come quando una improbabile dimensione epica si rovescia nel suo contrario prima di perdere qualsiasi capacità di definirsi.

Mi sono laureato discutendo teatralmente una tesi dal titolo caustico, politico, foto-comunistico-clorofilliano: “Ombra e Sogno: George Orwell e il Comunismo Sovietico” e nel 2002 sono stato invitato a partecipare a cicli di seminari sul Romanzo del ‘900 tenuti dalla professoressa in Storia dell’Europa Orientale all’Università di Roma “La Sapienza”, Maria Clara Castelli. In questi incontri mi sono occupato di illustrare e dare linfa al filone del romanzo distopico novecentesco di cui sono diventato esperto e coltivatore diretto di letture e confronti.

Genere di pianta spiantata e sradicata, ho girato il mondo in lungo e il largo da ovest a est, nord, sud, sotto e sopra, cielo e terra: Perù, Brasile (quattro volte), Argentina, Canarie (che è Spagna ma per me no, due volte), Portogallo (tre volte), Marocco (tre volte), Spagna (almeno venti volte, ho perso il conto…), Francia (quattro volte), Irlanda (due volte), Irlanda del Nord, Inghilterra (quattro volte), Scozia (due volte), Olanda (due volte), Danimarca, Svizzera (tre volte), Germania (quattro volte), Austria, Polonia (tre volte), Lettonia, Lituania, Estonia, Finlandia, Repubblica Ceca (tre volte), Slovacchia, Slovenia, Serbia (due volte), Croazia, Ungheria, Romania, Grecia, Egitto, Turchia, Cipro, Russia (due volte), Tanzania, Zanzibar, India (due volte), Sri Lanka, Thailandia, Singapore, Cina, Giappone (tre volte).

Ho iniziato a innestare il teatro dentro di me grazie alla compagnia teatrale “Odeidon” di Alessandro Molfese e poi seguendo un anno della scuola teatrale “Centro Studi Enrico Maria Salerno”. Negli anni ho frequentato percorsi di perfezionamento con: Torgeir Wethal, Augusto Omolù e Jan Ferslev (Odin Teatret), Paolo Senor (Livres Como O Vento – Teatro dell’Oppresso), Janasanskriti (Centro di Teatro dell’Oppresso in India), Roberto Mazzini (Cooperativa Giolli – Teatro dell’Oppresso), Gigi Gherzi (Teatro degli Incontri).

Come piantaturgo, regista in erba e vegetattore, ho realizzato alcuni spettacoli presenti nei circuiti del teatro di ricerca: “Come La Pioggia Cade Ridendo” (Premio RomaNatura 2010); il corto teatrale “Confessioni di un Uomo Ponte Professionista” (Finalista Festival CortoTeatro di Ancona 2011); “Soggetti Interdentali” (presentato al Fringe Festival di Curitiba, Brasile nel 2012); “Memorias de um Duplo” (spettacolo bilingue presentato al Fringe Festival di Curitiba, Brasile nel 2014). Nel 2013 ho messo in scena lo spettacolo “Il Prigioniero numero 13. I Tradimenti della Lingua e del Silenzio nelle prigioni siriane” di Faraj Beyraqdar (in collaborazione con il Comitato Siria Libera e con Amnesty International per denunciare la perdita di diritti civili in Siria). Nell’aprile del 2016 sono andato in scena con la raccolta di corti teatrali: “Pensavo Fosse Amore e invece avevi il Gatto” spettacolo che ho presentato spesso in collaborazione con associazioni che si occupano della tutela dei gatti. Dal 2017 ho cominciato a mettere in scena lo spettacolo “Come Giulio Cesare“, racconto storico ironico attraverso il quale ho ripercorso la storia del grande imperatore romano in scuole, teatri e musei.
Dal 2019 ho realizzato altri spettacoli “storico-didattici” come “Pessoa Esoterico“, “La Morte di Archimede“, “Ticho Brahe: tra cielo e alchimia” tutti  lavori che hanno avuto la possibilità di essere presentati all’Università di Torino e di Milano, gli ultimi due insieme al prossimo su Vera Rubin, al Festival di Teatro e Scienza di Torino.

Nel corso degli anni mi sono dedicato a creare appuntamenti di incontro con altri attori e autori su particolari temi etici, sociali e politici: “Non Male per Una Donna – Storie di ordinaria discriminazione”, “Donne Che Bruciano Papi – Corti Teatrali Antimachisti” e “Tocando el Sur, musica e poesia lungo la latinoamericana“. Con la “Nave dei Folli” ho iniziato una collaborazione con l’Atelier Forte dell’artista, architetto e designer italo-svedese Duilio Forte. Qui ho curato la regia, l’organizzazione e partecipato con miei corti teatrali, in diversi eventi organizzati utilizzando tutto il meraviglioso spazio dell’atelier come un unico palcoscenico.

Dal 2010 ho tenuto corsi annuali di gioco-teatro per disabili presso la cooperativa Graffiti, ubicata nel quartiere barona di Milano.

Nel 2012 ho sentito la necessità di ricorrere alla musica per dare linfa alla “poesia inarticolata” che mi scorreva nelle vene e così, intorno a quello che viene definito “lo strumento musicale del XXI° secolo, e così ho inventato il primo festival musicale di strumenti curiosi detto: HandPan Festival.

Nel 2013 ho contribuito a semina (ideando nome e logo) e coltivazione del Festival letterario Janus Liber di Rignano Flaminio: partecipando poi con una performance teatrale su Valentino Borgia e conducendo alcune presentazioni di scrittori presenti.

Ho collaborato come piantaturgo con il Núcleo Adega de Teatro e Teatro Lìquido alla realizzazione dello spettacolo “Ella – Lugar que Lleve Dentro”, spettacolo in lingua spagnola e portoghese che ha debuttato al Teatro La Vilella di Barcellona nel giugno 2014 e ha avuto poi diverse repliche in Brasile.

Dal 2015 ho realizzato lo short movie  “Daniel Zamudio” che si è avvalso del patrocinio della omonima Fondazione cilena, nella direzione di mantenere vivo il ricordo di un ragazzo vittima della barbarie e dell’omofobia.

Nel 2016 ho realizzato con il patrocinio dell’ANPI di Ortica (Milano) un percorso di teatro e scrittura creativa sul periodo della Resistenza.

Nel 2017, in collaborazione con il Circolo dell’Ortica di Milano ho ideato e organizzato la serie di incontri incentrata sui racconti di viaggio: “Brunch e buoi dei paesi che vuoi“.

Nel 2005 ho pubblicato il raccolto di racconti Supplizi, Supplì e Metempsicosi (Il Filo Editore), e nel 2020 la raccolta poetica dal titolo “Ti amo ma sono asintomatico” (Eretica Edizioni).

Dal 2021 collaboro con SheTech nella realizzazione di corsi di Teatro e Sorytelling.

Provo gusto ad uscire/farla fuori dal vaso sempre in cerca di nuove aiuole creative e non.

Si dice che prima o poi la pianterò.

Teatro

– The Dark Lady. Storia di Vera Rubin la donna che scoprì la materia oscura
– Ticho Brahe. L’uomo che visse tra cielo e Alchimia
– La Morte di Archimede
– Pessoa Esoterico

– Come Giulio Cesare
– Pensavo Fosse Amore invece avevi il Gatto

– I Tradimenti della Lingua e del Silenzio

– Il Papa dei Piccioni e altre storie di amore e di guerra

Opere e poesie

– Ti amo ma sono Asintomatico, Eretica Edizioni (2020)

– Supplizi, Supplì e Metempsicosi, Il Filo Edizioni (2005)

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