Ormai una settimana fa sono stato al teatro Gogol Center di Mosca per vedere per la prima volta Kirill Serebrennikov all’opera in una rielaborazione contemporanea di Nikolai Nekrasov (Who Is Happy in Russia), attraverso uno spettacolo teatrale completamente in russo di tre ore e tre atti.
Ne sono derivate due differenti consapevolezze:
1. Come un onda che ti avvolge e abbraccia che tu abbia il costume da bagno o meno, il linguaggio teatrale quando funziona, travalica senza dubbio qualsiasi barriera linguista (anche se sapere il russo non mi avrebbe certo fatto male, come del resto meglio dotarsi di costume il 15 agosto a Ostia beach).
2. Passare da -25 a + 30 in pochi minuti rimanendo vestito di sciarpa, maglia di lana, maglione a collo alto, pantaloni di flanella rinforzata, calzamaglia da corsa della Puma sotto a stringere le gambe, calzettoni Decathlon di lana doppia e anfibi Caterpillar nuovi di punta ai piedi, mi ha fatto sentire una calore tale che a paragone dentro la pancia di mia madre prima di nascere, avevo freddo ai piedi.