Vorrei essere come il Tevere e avere un padre Fumaiolo che detesta il fumo.
Vorrei essere come il Tevere e avere una madre Terra sempre sotto al letto che mi sorregga, limiti e indichi il cammino senza rompere le foci con disquisizioni inutili su quale strada prendere per arrivare.
Vorrei essere come il Tevere ed essere biondo e non pelato.
Vorrei essere come il Tevere e avere tanti fratelli fluenti e affluenti.
Vorrei essere come il Tevere e aver sorretto una cesta con Romolo e Remo, e aver sputato la testa e il busto del giovane Tarquito decapitato da Enea, e aver visto papi, barbari e imperatori, e alluvioni, ponti, porti e muraglioni.
Vorrei essere come il Tevere e sentire come ogni mio passaggio possa condurre con sé materia organica e vita, e vedere gli alberi innalzarsi al mio cammino.
Vorrei essere come il Tevere, e costante come il Tevere, e fedele come il Tevere, e accogliente come il Tevere, e tagliente come il Tevere, elettrico ed elettrizzante come il Tevere, energico ed energizzante come il Tevere, e nascere limpido come il Tevere, e sporcarmi come il Tevere prima di morire tuffandomi, come il Tevere, su due gambi poggiati sulla sabbia in mare.
Vorrei essere come il Tevere e nascere, crescere e morire nello stesso momento fino alla fine dei tempi.
Vorrei essere come il Tevere ed entrare “amplessoso” tutti i giorni tra le sponde vogliose di un unico e vero amore: Roma.