A cinque anni Tony Guiteras ebbe un brutto incidente cadendo da un solaio.

Ne conseguì una lunga paralisi dell’intero lato destro del corpo e una serie di interventi che gli fecero quasi perdere la vista tanto che fu costretto a passare l’infanzia con una benda “da pirata”, come diceva la madre.

Venne sottoposto a diciotto elettroshock nel tentativo di guarirlo dalla paralisi. Nato destro naturale fu costretto a diventare mancino, un mancino con un fastidiosos tic a una gamba e uno strabismo che si accentuava con la stanchezza, tanto che alcune sere poteva quasi sentire la pupilla saltare nell’altro occhio.

Tutto questo prima dei sette anni, quando gli venne diagnosticato e poi asportato un tumore alla pianta del piede che si ripresenterà ancora più arzillo qualche anno dopo e non gli consentirà più di appoggiare il peso del corpo su quella gamba.

Paco Ignacio Taibo II considera Tony Guiteras, con Pancho Villa e Che Guevara, una delle tre figure rivoluzionarie più importanti dell’America Latina.

A volte rimpiango di non avere avuto un infanzia particolarmente difficile.