di e con Giulio Valentini – Musica di Ashti Abdo – (60 minuti)

Le ultime parole di Archimede, rivolte al soldato romano che stava per ucciderlo furono :
“Noli turbare circulos meos”, “non rovinare i miei cerchi”.

Racconteremo dunque la storia di uno dei più grandi scienziati e fisici dell’antichità a partire da quel 212 a.C., anno del sacco romano di Siracusa. Dal contesto storico e la realtà politica siciliana di quel periodo arriveremo a parlare della vita e delle invenzioni del celebre scienziato che con “un punto d’appoggio sollevò il mondo”.

Lo spettacolo “La Morte di Archimede” che ha partecipato all’edizione 2020 del Festival “Teatro e Scienza” ed è stato trasmesso in streaming su UniToMedia il 27 novembre 2020

Ashti Abdo, cantante, autore e polistrumentista curdo, è originario di Afrin, vicino ad Aleppo, in Siria. La musica fa parte della sua vita da sempre: da bambino lo appassionano i suoni della natura dei dintorni di Afrin e, dalle colline affacciate sul suo villaggio, ascolta affascinato le storie degli anziani che cantano la sua terra. Inizia giovanissimo a cantare per fare addormentare la sorellina e a suonare lo strumento tipico curdo, il tembûr (saz). Entra a far parte dei Domo Emigrantes nel 2012 arricchendo la formazione di colori e atmosfere tipici della tradizione mediorientale e svolgendo con questo gruppo un’intensa attività concertistica sia in Italia che all’estero.