Pensavo fosse amore invece avevi il gatto


PENSAVO FOSSE AMORE INVECE AVEVI IL GATTO – E altri racconti di amore, odio, fusa, graffi e miagolii
L’uomo è ciò che mangia” sosteneva Ludwig Feuerbach, ma l’uomo e la donna sono anche e soprattutto ciò che sanno cucinare, dico io. L’amore è semplice atto di ingredienti, cucina e cottura: “sei cotto…” si è soliti affermare. E dunque l’unica strada per provare a capire di che pasta è fatto l’amore, è immergersi di tanto in tanto, a fuoco lento dentro una pentola piena di parole e musica. Una pentola a pressione con coperchio flessibile e una guarnizione in gomma appena sotto l’anima.

Di e con Giulio Valentini
Durata 60 minuti

Note di regia
Sulla Terra vivono al momento pressappoco 7.432.663.275 esseri umani e 1.612.844.201 pets. In questo contesto l’Italia, abitata da 60 milioni di umani ed altrettanti animali domestici, è tra le nazioni più pet friendly d’Europa ed a metà classifica nel campionato mondiale del genere! Animali particolari, ci costringiamo a vivere sempre più soli e sempre più in deficit di contatti con i nostri simili, per lo più mediati da ruoli sociali (lavoro, parentele, convenzioni, ecc), o tecnologici (computer, cellulari). In questo contesto solo i pets con la loro fisicità, calore, morbidezza, affetto, mugulii, snasate, baci, vicinanza, fedeltà ed amore sembrano farci sentire ancora utili e soprattutto parte di un respiro vitale che forse non ci appartiene più.
Anima e animale derivano dalla stessa parola greca “anemos”, che significa soffio. E di certo un soffio magico, un’intima vicinanza, una comprensione di anime, è sempre esistita tra la donna ed il gatto.
Come il gatto, la donna si fida del proprio istinto, come il gatto avverte i cambiamenti energetici, come il gatto è regolata sui ritmi naturali, come il gatto è attenta al mondo emozionale e come il gatto sa usare la seduzione.
Un’intima vicinanza, un canale di comunicazione che ancora unisce la donna alla Terra, non a caso, chiamata in molte culture antiche: “Dea Madre”.
Un’intima vicinanza, un canale di comunicazione drammaticamente sconosciuto a un essere umano, generico, collocato in un settore specifico del mondo “degattizzato”, cioè “io”.
Questo spettacolo è la storia di un cuore innamorato (il mio), adagiato dentro una lettiera e coperto da un velo di bentonite, sabbia vulcanica grigiastra, assorbente contraddizioni.

Andato in scena:
– Miagola Caffè, Torino http://www.miagolacaffe.it/
– Ma’ Hidden Kitchen Supper Club, Milano
– Luna’s Torta, via Belfiore 50, Torino
– Salotto Pratelli, Gambara, Milano
– Atelier Forte, Via Corelli 34, Milano
– TAC teatro, via Ponte Nuovo, 51 Milano
– Lato B, viale Pasubio 13, Milano
– Casa Bô, Rua do Bonfim nº 356, Porto (Portogallo)
– Rés-da-rua, Rua de Álvares Cabral 263, Porto (Portogallo)
– Wanted Clan, via Atto Vannucci 13, Milano

Illustrazione di www.robertamaddalena.com (versione portoghese)