«La mia decisione era presa; non sarei stato né contro i bolscevichi né neutrale, sarei stato con loro, ma liberamente, senza abdicare al pensiero né al senso critico.
Sarei stato con i bolscevichi perché davano compimento con tenacia, senza scoraggiamenti, con ardore magnifico, con passione riflessa, alla necessità stessa; perché erano soli a darvi compimento, prendendo su di sé tutte le responsabilità e tutte le iniziative e dando prova di una stupefacente forza d’animo. Essi erravano certo su parecchi punti essenziali: con la loro intolleranza, con la loro fede nella statizzazione, con la loro tendenza alla centralizzazione e alle misure amministrative.
Ma, se bisognava combatterli con libertà di spirito e in spirito di libertà, ero con loro, tra loro.»
Victor Serge, la sua battaglia la perse forse perchè, prima di tutto, prima di qualsiasi attacco che veniva dal di fuori, pochi all’interno del partito rimasero a “combattere con libertà di spirito e in spirito di libertà”.